Nel 2023, il divario nelle competenze digitali tra i Paesi dell’Unione Europea rimane significativo. L’Italia si trova in una posizione sfavorevole, classificandosi al 23° posto su 27 nazioni.
Questo dato emerge dall’ultimo report dell’Istat sul “Decennio Digitale 2030“. Le competenze informatiche di base in Italia risultano inferiori alla media europea, con circa 10 punti di scarto.
Le competenze digitali di base si riferiscono alla capacità di utilizzare in modo efficace e sicuro le tecnologie digitali. Queste competenze includono una serie di abilità essenziali che permettono agli individui di interagire con il mondo digitale.
– Accensione e spegnimento di computer, tablet e smartphone.
– Utilizzo del sistema operativo e gestione dei file (creazione, salvataggio, ricerca e organizzazione di file e cartelle).
– Utilizzo delle email (invio, ricezione, gestione della posta elettronica).
– Uso di piattaforme per videoconferenze (Zoom, Microsoft Teams, Google Meet).
– Creazione e gestione di account sui social network (Facebook, Twitter, Instagram).
– Condivisione di contenuti e interazione con altri utenti in modo sicuro e rispettoso.
– Conoscenza dei principi base della privacy online e delle impostazioni di sicurezza.
– Riconoscimento delle minacce informatiche comuni (virus, phishing) e protezione dei propri dispositivi.
– Capacità di raccogliere, valutare e organizzare informazioni da diverse fonti online.
– Utilizzo di software di elaborazione testi (Microsoft Word, Google Docs) per creare e modificare documenti.
– Conoscenza di base dei fogli di calcolo (Microsoft Excel, Google Sheets) per organizzare dati.
Queste competenze sono fondamentali in molti contesti lavorativi e personali.
Secondo il report Istat, la distribuzione delle competenze digitali di base in Italia mostra le seguenti tendenze:
Questa differenza tra le fasce di età è in linea con la media europea, ma l’Italia presenta valori inferiori rispetto alla media dell’Ue-27 in tutte le categorie di età.
La diffusione degli occupati con competenze digitali varia notevolmente tra i settori.
Settori con occupati con alta competenza digitale (almeno di base)
Settori in ritardo
Aumento delle competenze IT
Negli ultimi anni, le competenze IT sono aumentate nel settore pubblico: il personale che possiede una formazione IT è aumentato dal 16,9% del 2018 al 23,9% del 2022.
Tuttavia, il settore dei laureati in discipline ICT in Italia fatica a tenere il passo con l’Europa che mantiene una media del 4,5% contro l’1,5% dell’Italia nel 2022 (anche se aumentata rispetto all’1,3% del 2019).
A livello europeo, le competenze digitali mostrano una disparità di genere a favore degli uomini, che diventa più marcata oltre i 45 anni. Tuttavia, fino ai 44, le donne possiedono competenze digitali superiori rispetto agli uomini.
Solo lo 0,3% delle donne ha una laurea STEM (Tecnico-Scientifico), rispetto all’1,2% degli uomini.
Invece, per quanto riguarda la laurea in Scienze Naturali, Fisica, Matematica e Statistica, le donne registrano una percentuale più alta (4,5%) rispetto agli uomini (3,2%).
Il report Istat sottolinea l’importanza di colmare il divario di competenze digitali in Italia, puntando a migliorare la formazione e la partecipazione femminile nel settore tecnologico.
L’Unione Europea, con il programma strategico “Decennio Digitale”, mira a superare queste disparità e a promuovere una maggiore inclusione nel campo delle tecnologie digitali.
Dati estratti da ANSA