La tecnologia che sa convivere con la cultura del libro
Come ha reagito il settore della letteratura al digitale? Il vecchio e il nuovo possono coesistere e potenziarsi a vicenda?
Si sa: i libri aprono la mente e sono imprescindibili per la nostra cultura, tanto da essere considerati quasi un oggetto sacro e intoccabile. La lettura è la protagonista degli scontri generazionali che si animano a colpi di “ormai i giovani non leggono più”, un luogo comune che non porta benefici alla letteratura.
Un libro si legge in modo sequenziale e concentrarsi dall’inizio alla fine in una storia o in un ragionamento di un’altra persona è un’attività formativa da fare. D’altro canto, i tempi cambiano e con l’avvento del web gli utenti hanno imparato a leggere per associazione tramite i link proposti all’interno del testo, vogliono vivere esperienze interattive e sentirsi parte del processo. Inoltre, il digitale ha portato una serie di comodità e novità che incidono notevolmente sulle abitudini dei lettori.
Capitoli di una rivoluzione digitale
Diciamolo: il libro è bello. È affascinante entrare in una libreria, studiarne gli scaffali, analizzare le copertine e sfogliare le pagine. Sono sensazioni molto piacevoli per chi ama la lettura, ma la tecnologia ha provato a ovviare al problema dell’ingombro con uno dei protagonisti della rivoluzione digitale letteraria: l’ebook reader. Il dispositivo è comodo e leggero e il suo schermo riproduce la sensazione di trovarsi di fronte a una pagina di carta.
Le prestazioni offerte dalle diverse tipologie di ebook reader, però, non sono riuscite a imporsi sul mercato a lungo e al punto da diventare un vero e proprio competitor del libro. La loro funzione è essere una valida alternativa a cui ricorrere per ottimizzare le questioni di spazio e peso, senza mai sostituire totalmente il loro immortale antenato.
Un altro punto fermo della rivoluzione digitale in ambito letterario è la diffusione dei podcast e degli audiolibri. La lettura è – da sempre – un’attività che richiede tempo e concentrazione esclusiva, risorse che possono mancare nella frenesia quotidiana. Gli audiolibri consentono alle persone di fruire della letteratura in momenti che prima erano impensabili: in macchina mentre si guida, durante un allenamento in palestra, mentre si pulisce la casa. E arriviamo, dunque, a una domanda cruciale: che senso ha remare contro il progresso? La tecnologia può far riavvicinare le persone alla letteratura e far appassionare un nuovo pubblico. Inoltre, anche l’ascolto è un’attività intellettuale che richiede concentrazione e impegno e le voci narranti contribuiscono a rendere viva una storia e a farci immergere nel racconto.
L’audiolibro è partecipazione.I libri in formato audio sono anche fondamentali per l’inclusività, perché è necessario poter fruire della letteratura utilizzando più sensi ed è un tema che non possiamo trascurare, considerate le disponibilità tecnologiche di oggi.
I QR code come porte verso nuovi mondi
Un altro tassello della rivoluzione digitale in ambito letterario è la presenza dei QR code sui libri, che rendono la lettura un’esperienza interattiva. Inquadrando il codice, si scoprono dei contenuti aggiuntivi e ci si immerge in una dimensione narrativa parallela che unisce la tecnologia e l’editoria ed è un’ottima operazione di marketing. A febbraio, l’implementazione è stata adottata anche dall’agenzia ISBN (International Standard Book Number), la quale associa il QR code al codice univoco dei libri in copertina.
Ma nello specifico, come funziona il ponte tra la carta stampata e il mondo virtuale?
E come si riesce a dare vita a un libro attraverso un QR code? La risposta sta anche nella creatività degli autori ed editori che scelgono come interagire con il loro pubblico: possono decidere di reindirizzare le persone ai loro siti e blog per farsi conoscere meglio, oppure, possono predisporre dei contenuti multimediali relativi alle opere. Quindi, i lettori sfogliano gallery contenenti le immagini delle ambientazioni di un romanzo e rivivono le emozioni dei personaggi, guardano video, leggono articoli e interviste, si iscrivono alle newsletter delle case editrici e degli autori e scoprono un nuovo modo di vivere attivamente la letteratura.
I libri, quindi, diventano prodotti polisensoriali, più attrattivi e più inclusivi e il QR code è una vetrina con un grande potenziale che risponde anche all’esigenza di interattività degli utenti digitali. Se sfruttato in tutta la sua potenzialità, il codice può ricreare un senso di comunità intorno al libro. Quando finisci di leggere un romanzo, conosci sempre qualcuno con cui parlarne e commentarlo? Se la risposta è sì, probabilmente, si tratta di una o più persone della tua cerchia di parenti, amici e colleghi. Ma non sarebbe bello confrontarsi con altri lettori con gusti simili ai tuoi e scoprire nuovi punti di vista? Se fosse un’opportunità capace di diffondersi ampiamente grazie all’inquadramento di un codice, potremmo riscoprire il vero valore della connessione.
Il QR code è anche utilizzato per i libri scolastici e, se inquadrato, rimanda gli utenti a dei contenuti digitali e multimediali che rendono l’apprendimento un’esperienza inclusiva. Infatti, il codice può rivelarsi utile per ascoltare la pronuncia quando si studia una lingua straniera e può essere uno strumento utile per gli studenti che hanno dei disturbi specifici dell’apprendimento, ai quali il sistema scolastico deve fornire le risorse per studiare e imparare. Inoltre, avere una versione digitale di un libro di testo è molto pratico e ne è un esempio lampante la riduzione del peso da portare nello zaino, che semplifica la quotidianità delle famiglie. Infine, le nuove generazioni padroneggiano il mondo digitale e non si può negare la realtà imponendo i supporti cartacei: bisogna rispondere al cambiamento in maniera efficace.
Una convivenza preziosa
Il libro esiste da così tanti anni da sembrare eterno, è uno strumento di conoscenza, cultura e rivoluzione e sembra ancora insostituibile. L’unione tra l’editoria e il mondo digitale dimostra come la tecnologia non sia solo sostituzione, ma anche un accompagnamento che arricchisce un prodotto che già esiste sul mercato e che, anche se sembra perfetto così, può ancora conoscere margini di miglioramento.
E tu? Cosa ti vorresti dall’unione tra letteratura e digitale?